one day remains

Ed è giunta, dunque, l’ora della resa dei conti.
Sì, beh, sino ad adesso ho fatto sul serio, non ho risparmiato colpi ed ho affondato corazzate del calibro di computabilità, programmazione funzionale, analisi numerica; ma ciò non basta.
Tutto questo è nulla, se paragonato all’impresa che mi attende domani, la prova ultima, l’apocalisse del buon studente iscritto alla specialistica di informatica: complessità.
Ma preferisco non pensarci troppo, e dunque sto qua, seduto nella sala pranzo ad osservare due miei coinquilni osservare a tratti il derby calcistico delle squadre milanesi ed uno show di oscuri figuri brasiliani che suonano e ballano giulive – e quantomai caratteristiche – melodie da Carnevale di Rio.
E’ una cosa strana, lo ammetto, ma preferisco non fare domande.
Potrebbero rispondermi. :S
Un terzo ragazzo, alla mia destra, invece, chatta serratamente incollato al suo mac bianco, probabilmente ci starà provando con qualche ragazza.
Mi ritrovo ad osservarlo, e a sorridere sommessamente, cercando di non farmi notare.
La discussione dev’essere molto interessante, e lo vedo contrarre il volto in una serie di facce che non saprei nemmeno descrivere. Mi sembrano tutte molto buffe.
Allora, nella mia infinita saggezza, mi chiedo: che faccia anche io simili facce in circostanze del genere?

Meglio pensare a complessità.

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